Biscotti della discussione
Aner Voloder, giurista e capo progetto dell’Ufficio per la parità di genere della città di Zurigo nonché membro del team di consulenza di belaestigt.ch, ha accettato di commentare le “biscotti della discussione”.
Alcune battute sulla sessualità non creano problemi, è vero?
“In generale il linguaggio, le battute e i comportamenti sessisti o a sfondo sessuale non sono ammessi nel contesto lavorativo. I superiori sono chiamati a fare da esempio a questo proposito. Spetta a loro stabilire i limiti di come e di cosa sia appropriato parlare sul posto di lavoro. Le battute, le osservazioni o gli aneddoti a sfondo sessuale sono spesso un modo per dimostrare la propria autorità.”
All’epoca mi sentivo a disagio e mi ci sono voluti mesi per capire che ero vittima di molestie sessuali. È possibile?
“È senz’altro possibile. Ed è perfettamente legittimo rendersene conto e riconoscerlo solo più tardi. Le situazioni in cui vengono oltrepassati i limiti e i casi di violazione dell’integrità personale richiedono tempo per essere elaborati. Potete chiedere consulenza e supporto ad esempio sul sito belästigt.ch.”
A mio parere, superiori e collaboratrici/collaboratori non dovrebbero uscire a bere una birra insieme.
“In linea di principio, un incontro di questo tipo non dovrebbe comportare problemi, a meno che non sia motivato da ragioni che esulano dal contesto professionale. Nei rapporti gerarchici esiste sempre il potenziale pericolo di un conflitto di interessi. Di conseguenza, è sempre necessario definire i confini.”
Cos’è più difficile: reagire agli sguardi inappropriati o rispondere ai commenti offensivi?
“Non esiste una risposta standard a questa domanda. Il problema degli sguardi inappropriati è che spesso non sono subito riconoscibili come tali e possono dar luogo a conseguenze. È importante che la persona interessata prenda sul serio la propria percezione riguardo a tale comportamento inopportuno e sappia che ha il diritto legale di svolgere il proprio lavoro in un ambiente senza molestie. È importante parlarne con persone adeguatamente formate.”
Durante la mia pausa, posso guardare un porno con l’audio disattivato sul mio smartphone se nessuno guarda il mio schermo.
“Il materiale pornografico sul posto di lavoro è generalmente vietato dalla legge sulla parità dei sessi, indipendentemente dal fatto che un’altra persona stia o meno guardando o sentendo.”
È un gesto appropriato abbracciare una/un collega di studio o di lavoro nel giorno del suo compleanno?
“Anche in questo caso dipende molto dal tipo di relazione esistente tra le persone interessate. Questo tipo di vicinanza e di contatto fisico è già stato instaurato in precedenza? A essere decisiva è comunque sempre la percezione soggettiva della persona in questione. Ognuno deve poter definire i propri confini personali, i quali possono variare da persona a persona e devono sempre essere rispettati. A seconda del caso, è possibile che un abbraccio possa essere percepito come un gesto fuori luogo.”
Le persone che troviamo belle vogliono sapere che lo pensiamo?
“È difficile dare una risposta generale a questa domanda. Determinante è sicuramente la percezione soggettiva della persona a cui si intende rivolgere tale commento e se quest’ultima lo considera un complimento o meno. Gioca un ruolo importante anche il tipo di rapporto che si ha con questa persona. Se viene espresso un segnale di disagio (ad esempio attraverso l’espressione facciale), è ovvio che bisogna interrompere tale atteggiamento.”
Perché mi è più facile consigliare agli altri di cercare aiuto e sostegno che rivolgermi io stessa/o a qualcuno?
“Quando vengono oltrepassati i limiti, le persone che ne sono interessate sono spesso private della sensazione di poter decidere in merito ai propri limiti personali. Per alcune persone è difficile sopportare questo senso di impotenza, vulnerabilità o vergogna, e per questo motivo negano i comportamenti molesti quando ne sono colpite personalmente. Il coraggio civile è molto importante perché trasmette alle persone interessate la consapevolezza di essere vittime di un torto e che gli altri lo percepiscono come tale.”
Per me, essere testimoni di molestie sessuali e rimanere indifferenti vuol dire esserne complici.
“Un’affermazione così generica è difficile se si considerano i rapporti di dipendenza e le strutture di potere prevalenti nel mondo del lavoro. Quando si tratta di denunciare, difendersi e intervenire, le e i testimoni hanno sostanzialmente preoccupazioni simili a quelle delle persone direttamente interessate: paura di perdere il lavoro (disdetta ritorsiva), esclusione e recriminazioni o altri svantaggi. L’intervento delle e dei testimoni è sempre auspicabile perché dà un contributo importante alla lotta contro la cultura aziendale tossica, sessualizzata, omofoba e transfobica e contro il sessismo strutturale nell’attività professionale, che è una realtà ancora piuttosto diffusa.”
Posso appendere nudi artistici in ufficio?
“Il materiale a connotazione sessuale non è adatto al luogo di lavoro, a meno che non sia direttamente inerente all’attività svolta. Il nudo artistico, ad esempio, non è un problema se inserito nel contesto di una galleria o di un’accademia d’arte. Tuttavia, anche in questo caso, è lecito chiedersi se vi siano ragioni concrete per cui tali contenuti debbano o possano essere appesi in un ufficio.”
Reagire per opporsi a una molestia è qualcosa che si vede solo nei film.
“Quando si oltrepassa un limite o si verifica un’aggressione, le persone coinvolte si trovano inizialmente in uno stato di shock. In tal caso, non è sempre possibile o ragionevole reagire prontamente, soprattutto se esiste un forte rapporto di dipendenza con la persona che ha commesso il fatto. È quindi estremamente importante sensibilizzare dirigenti e collaboratrici/tori. Nell’ambito di formazioni continue su misura possono imparare come aiutare gli altri e come aprire gli occhi invece di guardare altrove.”
Una relazione sentimentale tra un superiore e una persona a lei/lui subordinata può essere vissuta senza che ciò crei problemi?
“In linea generale, questo tipo di relazione risulta spesso problematico perché entrano in gioco interessi di vita privata e professionali. I conflitti di interesse e di lealtà sono difficilmente evitabili a causa del rapporto gerarchico (come ad esempio il fatto di assumere il ruolo di superiore, avere il potere di impartire disposizioni o avere l’incarico di effettuare valutazioni, ecc.) e a causa delle possibili tensioni e persino degli abusi di potere che potrebbero crearsi, anche all’interno del team.”
Vorrei sapere l’orientamento sessuale di una/un collega di studio o di lavoro. Posso chiederglielo?
“Le domande dirette sull’orientamento sessuale possono risultare offensive e violare la privacy della persona. Varia molto a seconda della relazione e del contesto. È consigliabile aspettare che la persona riveli spontaneamente qualcosa al riguardo, ad esempio quando racconta un aneddoto inerente alla sua vita privata in un contesto informale o quando parla delle sue vacanze con il/la partner durante la pausa caffè.”
Vorrei sapere qual è la situazione sentimentale di una/un collega di studio o di lavoro. Posso chiederglielo?
“La situazione sentimentale di una persona rientra nella sua sfera privata. A seconda del contesto e della relazione, questa domanda può certamente essere percepita come indiscreta. Nel dubbio, è consigliabile aspettare che sia la persona in questione a parlare espressamente della sua situazione sentimentale, ad esempio mentre si conversa durante una pausa o quando si beve un caffè insieme.”
X è pansessuale/asessuale/... Ho molte domande al riguardo. Posso fargliele?
“Le domande dirette sulla sessualità, l’orientamento sessuale o l’identità di genere possono non solo essere considerate inopportune, ma possono anche rappresentare una violazione della privacy, soprattutto se le informazioni già conosciute non provengono dalla persona interessata. Tuttavia, se quest’ultima ne ha già parlato, è consigliabile chiederle direttamente se è possibile farle qualche altra domanda in merito, qualora ci fossero ancora delle curiosità. Se la persona rifiuta, bisogna accettarlo senza fare ulteriori pressioni.”